Protocollo sportello d’ascolto

Introduzione

Lo sportello psicologico si inserisce all’interno delle attività previste e contemplate da un progetto di prevenzione del disagio giovanile. Questa attività costituisce uno degli interventi proponibili ed attuabili all’interno dell’attività scolastica in base alle esigenze di ogni singolo contesto educativo.
Lo sportello psicopedagogico è un servizio in cui un operatore qualificato è disponibile a fornire ascolto e consulenza, di carattere psicologico e/o pedagogico, a chi ne fa richiesta.
Si intende con la definizione “operatore qualificato” la figura di uno psicologo iscritto all’albo professionale da almeno due anni.
Si precisa che lo sportello offre unicamente attività di consulenza che si differenzia da percorsi e interventi di psicoterapia individuale e presa in carico del singolo. Qualora vi fosse tale necessità lo psicologo scolastico fornirà indicazioni sui servizi territoriali competenti. I servizi forniti dallo sportello saranno soprattutto colloqui ed interventi di sostegno, di durata limitata, finalizzati ad una prima analisi del problema, ad un suo inquadramento e chiarimento. Lo sportello fornisce quindi interventi mirati e limitati nel tempo finalizzati al benessere dell’individuo; è corretto e opportuno che manifestazioni di disagio più complesse siano trattate, invece, in contesti specifici preposti a tale scopo.


Finalità dell’intervento

Le occasioni in cui poter contare sul supporto di uno psicologo possono essere tante: per superare problemi della vita quotidiana, per individuare strategie di comportamento utili nella pratica educativa, per riflettere sui comportamenti degli alunni e di coloro che lavorano nella scuola.
Spesso insegnanti e genitori, pur essendo fortemente coinvolti e mostrando una grande competenza nell’ambito, mancano di risorse attive per poter fronteggiare la complessità del loro ruolo, accade infatti che si ritrovino soli di fronte a problematiche importanti con poche informazioni e numerosi obblighi da adempiere; la consultazione di uno psicologo può rivelarsi utile nello sgravare da alcuni elementi problematici e nel fornire nel contempo ulteriori elementi di conoscenza.
La presenza di uno psicologo scolastico permette di ottimizzare le risorse di ciascuno e di rendere più efficaci le riflessioni e gli interventi. Il ruolo educativo e supportivo della famiglia può essere facilitato dal confronto ed il ruolo educativo e pedagogico degli insegnanti rinforzato da interventi più mirati ed efficaci.
Tale attività di consulenza prevede anche attività di orientamento scolastico. In questo ambito l’utilizzo dell’opinione dello psicologo scolastico viene ad integrarsi al giudizio orientativo del consiglio di classe. Nello specifico l’attività di orientamento viene articolata soprattutto all’interno dell’attività didattica e solo successivamente diventa attività psicologica da sottoporre all’attenzione dello psicologo. Il colloquio allo sportello diventa quindi lo spazio di chiarimento e di presa di coscienza di un percorso formativo che già può cominciare all’interno della classe affiancando l’attività di docenti. In questo contesto lo psicologo può quindi condurre:
• colloqui con i singoli alunni
• colloqui e supporto ai docenti per attività di orientamento
• colloqui e supporto ai genitori per comprendere, sostenere o mediare le scelte dei figli
• presentazione dei servizi territoriali finalizzati all’impiego


Destinatari

I destinatari dell’intervento sopra delineato può essere rivolto:
• agli insegnanti (di ogni ordine e grado) al fine di dar loro uno spazio di confronto e di approfondimento su tematiche o problematiche inerenti la loro professione
• ai genitori (o a chi ne fa le veci) degli alunni frequentanti la scuola che desiderino confrontarsi su argomenti o problematiche di loro interesse, riguardanti sia il figlio sia il nucleo famigliare
• agli studenti (nello specifico per quelli frequentanti le scuole secondarie) che desiderino usufruire di uno spazio protetto e riservato finalizzato all’ascolto da parte di una figura competente


Azioni previste

Le azioni previste varieranno in virtù del destinatario dell’intervento e nello specifico: Insegnanti:
• supportare e migliorare la comunicazione tra gruppo insegnanti, gruppo insegnanti-genitori, gruppo insegnanti-alunni
• creare uno spazio di ascolto e di confronto nella lettura di situazioni critiche interne al gruppo classe
• fornire informazioni rispetto ai principali disturbi dell’età evolutiva e all’individuazione di eventuali difficoltà di apprendimento
• fornire informazioni sui principali segnali di disagio adolescenziale
• fornire informazioni inerenti gli effetti delle sostanze stupefacenti e fattori di rischio e protezione
• consulenza ai docenti di sostegno

Studenti:

• fornire uno spazio di ascolto per la prevenzione e la rilevazione di fenomeni di disagio evolutivo e/o scolastico
• favorire il contatto con referenti adulti e qualificati (familiari, operatori socio sanitari, insegnanti, dirigenti scolastici) e fornire informazioni sui servizi presenti nel territorio
• orientare e ri-orientare rispetto a situazioni di demotivazione e/o abbandono
• fornire sostegno in merito a situazioni problematiche, relazionali o eventi critici relativi al percorso evolutivo
• favorire la crescita di consapevolezza in tema di emozioni
• promuovere un atteggiamento responsabile e sviluppare senso critico che potenzi i fattori di protezione rispetto al consumo di sostanze
• facilitare la comunicazione in caso di conflitto con gli insegnanti

Genitori:

• sostenere e valorizzare il ruolo genitoriale
• fornire informazioni psico-educative su tematiche inerenti lo sviluppo e il percorso scolastico
• fornire informazioni psicologiche sui principali disturbi dell’età evolutiva (es. tic, balbuzie, ansia e fobia scolastica, comportamenti oppositivi e provocatori, etc.)
• facilitare la comunicazione in caso di conflitto con gli insegnanti
• creare uno spazio di ascolto e confronto in merito allo stile educativo adottato
• fornire informazioni inerenti agli effetti di sostanze psico-attive (alcool, droghe)


Modalità di accesso
Studenti

Al fine di garantire l’anonimato, l’accesso al servizio sarà regolato da un sistema di prenotazione. Ogni studente che desidera accedere al servizio scriverà il proprio nome,cognome e classe che inserirà in un’apposita cassettina collocata all’interno dell’edificio scolastico. Tale richiesta verrà quindi raccolta dal consulente che provvederà a chiamare l’alunno. I colloqui si svolgeranno in giorni ed orari in cui vi è la presenza dell’operatore.

Insegnanti e genitori

Per garantire l’anonimato, l’accesso al servizio avverrà previo appuntamento, in giorni e ore prefissate attraverso il contatto diretto con lo psicologo (cellulare) oppure attraverso la mediazione dei servizi sociali di riferimento. E’ possibile richiedere il numero di telefono cellulare direttamente alla segreteria dell’Istituto o ad un insegnante di riferimento.


Setting

L’attività di sportello richiede la disponibilità di un contesto piuttosto specifico avente i seguenti requisiti: è necessario avere a disposizione – nei tempi previsti dallo sportello – una stanza chiusa e riservata.
È necessario che la stanza sia attrezzata con un tavolo ed almeno due sedie.
Sarebbe preferibile ove possibile che l’ubicazione dell’area preposta si trovi in uno spazio tranquillo e di non grande passaggio.


Note di tutela e della privacy

L’anonimato e la riservatezza vengono garantite nel corso dei colloqui. A tale scopo verrà fornito un modulo contenente il consenso all’accesso al servizio, sottoscritto dal genitore – o di chi ne fa le veci –, e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali.
Per gli utenti minorenni tale modulistica dovrà essere necessariamente sottoscritta dal genitore o chi ne fa le veci.
Le comunicazioni che intercorrono fra lo psicologo e l’utente dello sportello non possono per alcuna ragione essere comunicate a terzi, neppure su richiesta. A insegnanti e genitori che richiederanno informazioni sul contenuto dei colloqui intercorsi con gli studenti non sarà possibile dare risposte esaurienti ma solo fornire un breve resoconto che fornirà unicamente indicazioni pratiche sulle modalità di azione che possono essere più idonee per la situazione individuale. Solo in caso di grave pregiudizio per l’incolumità del minore tale obbligo decadrà.
Infatti il codice deontologico degli psicologi prescrive che:
ART 12 “…Lo psicologo può derogare all’obbligo di mantenere il segreto professionale, anche in caso di testimonianza, esclusivamente in presenza di valido e dimostrabile consenso del destinatario della sua prestazione. Valuta, comunque, l’opportunità di fare uso di tale consenso, considerando preminente la tutela psicologica dello stesso”. ART. 13 “Nel caso di obbligo di referto o di obbligo di denuncia, lo psicologo limita allo stretto necessario il riferimento di quanto appreso in ragione del proprio rapporto professionale, ai fini della tutela psicologica del soggetto. Negli altri casi, valuta con attenzione la necessità di derogare totalmente o parzialmente alla propria doverosa riservatezza, qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto e/o di terzi.
In pratica quindi la comunicazione allo psicologo di qualunque azione che costituisca minaccia per l’incolumità del singolo, o di terzi, o che si configuri come chiara violazione del codice penale non è più protetta da anonimato e riservatezza ma viene segnalata agli organi competenti.
Essendo lo psicologo un consulente di cui la scuola si avvale, è compito del professionista fornire tutti gli elementi che ritiene utili alla valutazione e comprensione delle problematiche in oggetto; tuttavia, solo il dirigente scolastico potrà assumere decisioni e provvedimenti in merito alle situazioni.