Lettera dei docenti delle scuole “Aldo Moro” e “M. Curie” a studenti e genitori

Gentili genitori,

questa emergenza che pensavamo fosse limitata nel tempo non lo sarà e ci chiama tutti a essere autonomi e responsabili. Ci sforziamo di vivere giorno per giorno e di vedere quello che questa cosa potrà insegnarci. Non è facile.

Sono giorni difficili e mai come adesso ci rendiamo conto di quanto è fondamentale la scuola, anche come luogo sociale e di vita. Dobbiamo strare uniti.

Ma veniamo a noi.

Come sapete stiamo comunicando coi vostri ragazzi attraverso diversi canali e ci attiveremo ancora in questi giorni. Le comunicazioni sono attive principalmente attraverso il registro elettronico: lì i ragazzi troveranno le attività da svolgere, i siti da guardare e su cui esercitarsi. I docenti comunicheranno poi l’eventuale uso di piattaforme diverse nei prossimi giorni.

Ci scusiamo se tutto questo sembra un po’ raffazzonato, ma ci muoviamo anche noi a tentoni: la scuola è relazione, è corpo, è scambio e questo virus ci costringe a fare scuola in modo diverso.

Noi vorremmo che i ragazzi vivessero questo momento per leggere, sperimentare, scrivere.

Chiedete loro di pensare a un progetto creativo: un video, foto, un dipinto, una costruzione, un racconto, qualunque cosa. Un progetto che sia loro, che porteranno a scuola al ritorno e che ci ricorderà che il nostro superpotere è il pensiero.

Affrontiamo una cosa per volta, questo stop forzato ci costringe a fermarci nel programma, non temete, non chiederemo ai vostri figli di fare ciò che non possono.

Ma noi ci fidiamo della loro straordinarietà.

Tenetevi in contatto con i coordinatori di classe, dove possibile.

Per qualsiasi cosa potete contattattare
la professoressa Flavia Malinverno (SMS Aldo Moro) flavia.malinverno59@gmail.com
la professoressa Linda Cavadini (SMS Aldo Moro) lindacavadini@gmail.com
la professoressa Laura Verga (SMS M. Curie) proflauraverga@gmail.com

Vi siamo vicini

I vostri professori

P.S. I ragazzi ci mancano molto, è durissima essere un prof senza scuola. Ci manca una casa