Lettera per la professoressa

Di Linda Cavadini

“La prima finalità dell’insegnamento è stata formulata da Montaigne: è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena. […] Una testa ben “fatta” significa che invece di accumulare il sapere è molto più importante disporre allo stesso tempo di: un’attitudine generale a porre e a trattare i problemi; principi organizzatori che permettano di collegare i saperi e di dare loro senso”. E. Morin

Insegnare è questo: costruire insieme ai ragazzi, entrare in relazione con loro attraverso il sapere, discutere, ascoltare, correggere, valutare. É una scelta politica, sempre. Non si può insegnare senza fare politica, mettiamoci l’anima in pace: educare è un’azione politica.

La sospensione della professoressa Rosa Maria Dell’Aria indigna, preoccupa e atterrisce e va condannata con ogni forza, perché noi siamo quella professoressa, tutti noi.

Noi che ascoltiamo i ragazzi e non chiediamo loro semplicemente di ripetere quanto abbiamo spiegato, ma pretendiamo che trovino la loro voce, che cerchino collegamenti, che esprimano le loro idee in modo coerente e coeso.

Noi che li spingiamo a scrivere, non secondo una traccia prestabilita, ma liberamente, che pretendiamo che siano loro a trovare argomento, stile e tesi in supporto, perché scrivere è pensare su carta.

Noi che ascoltiamo le loro tesi e connessioni, chiediamo loro di spiegare e poi magari storicizziamo e usiamo la filologia, ma dopo: prima, li ascoltiamo. Perché il principio alla base di ogni comunità è che si esprime e si condivide la propria idea, poi si ragiona.

Noi che li abbiamo messi davanti a una biblioteca di classe e garantiamo loro la possibilità di scegliere.

Noi che leggiamo ad alta voce e poi discutiamo, discutiamo e poi leggiamo ancora, perché la letteratura è vita e deve entrare in classe.

Noi che ci fidiamo di loro, del loro potenziale e che li lasciamo lavorare e stiamo accanto a loro, ma non ci sostituiamo a loro perché “aiutami a fare da solo” non è uno slogan vuoto, ma una precisa scelta politica e di cittadinanza.

Noi che, per riprendere le parole della professoressa Dell’Aria, abbiamo una enorme dedizione per la scuola e per i nostri ragazzi e per questo li ascoltiamo e camminiamo con loro.

Arte e scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento, sempre.

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